Democrazia di Alberto Toni (Ed. La vita felice) è un poemetto di carattere civile diviso in cinque parti. La prima parte incomincia con una citazione tratta dal romanzo “Primavera di bellezza”di Beppe Fenoglio che ci introduce direttamente nella seconda guerra mondiale, ce ne rappresenta l’orrore con i suoi morti, ma anche con la sua ipocrisia. Tuttavia in Democrazia non esiste un tempo definito bensì prevale la dimensione atemporale, il ritrovarsi oltre il tempo. La guerra, poco importa se è la seconda guerra mondiale, è la Guerra , il concetto stesso nella sua essenza a essere preso in esame, sono tutte le guerre del mondo, quelle passate e quelle potenzialmente future. In questa prima parte la guerra viene esaminata, sezionata, condannata e perfino superata con una visione nel bene e nella speranza, non siamo infatti di fronte ad una poesia civile fine a se stessa, bensì davanti ad una poesia di “esortazione” nella quale è forte il senso della coscienza e la consapevolezza del bene da conquistare, un bene visto come fine verso il quale tendere e in cui credere. Interessante, ad esempio, la figura delle “madri” portatrici di speranza, di nuove aperture, già consapevoli dell’assurdità della guerra.
Colpisce la poesia di Alberto Toni perché crea suggestioni. E’ una poesia che penetra, entra dentro, s’insinua, è una poesia che si “sente”, smuove le sensazioni, i sentimenti, le percezioni: non ci descrive la guerra, ce la fa vivere.
La seconda parte inizia con un verso secco, preciso, intensissimo: Democrazia è pazienza…./ Sintesi esemplare nella quale è racchiuso tutto il lavoro, il sacrificio, il credo, gli ideali che sono alla base della democrazia. La democrazia è una lunga, difficile e dolorosa conquista. Alberto Toni ce ne espone il senso profondo e ci ricorda che la democrazia deve avere come fondamento essenziale l’onestà.
Nella terza parte c’è di nuovo l’esortazione a non soffermarsi a guardare al negativo, ma a focalizzare lo sguardo verso la meta giusta, verso ciò che si vuole veramente, a non perdersi. Ma attenzione, non si può andare avanti senza ricordare il passato, senza tenerlo sempre bene in vista: …/ritaglia dalla ruota del camion il ritratto/di tua madre e tienilo sempre con te,/non puoi tentare il futuro senza il ritratto/di tua madre./
In questa terza sezione Alberto Toni si sofferma maggiormente sul significato stesso di democrazia, sulla sua essenza: Anche il sorriso dovrà fondersi con il tuo./ Tutto il sacrificio nascosto, dirimere/ le questioni irrisolte, di sera davanti/l’uno all’altro, fino a quando non ci sarà/tregua. Non è forse racchiuso in questi versi il senso profondo della democrazia?
La quarta parte si apre con una citazione di P.P. Pasolini tratta da Transumanar e organizzar:
-Come dice Euripide: «La democrazia consiste in queste semplici parole: chi ha qualche utile consiglio da dare alla sua patria?» -
Siamo quindi un passo avanti nella ricostruzione , ma qui forte è il senso del sacrificio e del dolore. Cosa ci ha lasciato la guerra? Il dolore della madri in lutto - e proprio per questo “Ora è tempo di lavoro” dice Toni. Tutti quei giovani morti non possono essere periti invano . Sono loro che hanno pagato per tutti e noi abbiamo il dovere di rendere sacre quelle morti attraverso il nostro lavoro per costruire un mondo di bene: “Chi ha qualcosa da dire di buono. Perché/ il sole è gia alto e quello avanti sono un/ bel gruppo per l’avanguardia, le riserve/ ci sono, gli zaini, una bandiera rimediata./
E’ una sezione che porta alla riflessione e alla considerazione che la democrazia deve essere fatta con l’apporto di tutti, all’unisono.
La quinta e ultima parte si apre con una citazione di De Amicis tratta dal libro Cuore: L’educazione di un popolo si giudica innanzi tutto dal contegno ch’egli tien per la strada.
E’ dunque evidente qui il richiamo al senso civico di un popolo, al sua capacità di relazionarsi in un contesto sociale. In questa parte è meno evidente il senso tragico, tuttavia rimane presente, anzi direi incombente, il dolore della guerra, il sacrificio della ricostruzione.
Colpisce la poesia di Alberto Toni perché crea suggestioni. E’ una poesia che penetra, entra dentro, s’insinua, è una poesia che si “sente”, smuove le sensazioni, i sentimenti, le percezioni: non ci descrive la guerra, ce la fa vivere.
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