Non cedere nel silenzio
ora che il passo è quasi giunto
la fatica passata nuota
in acque profonde
Donna, afferra le tue mani e baciale
baciale
come baceresti la pelle bianca di tuo figlio
baciale come fossero i grani di un rosario
come la croce di Cristo
come la veste bianca di una sposa
non cedere ora alla muta sorte
guarda avanti, nel sorriso dell’orizzonte
dove le lacrime diventano rugiada
e Proserpina splende nel sole della veglia
Donna, piega le tue vesti
pettina lentamente i fili lunghi dei tuoi capelli
e nutri
nutri questo mondo come spiga di grano.
Questo testo, appena scritto e quindi ancora in progress, è stato interamente ispirato da una cara amica, conosciuta da poco, ma già sorella: Antonietta Gnerre. A lei naturalmente lo dedico. Lei che ai miei occhi è anima bella.
CMR
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