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mercoledì 20 aprile 2016

Rita Pacilio su Percorsi (Imperfetta Ellisse)


Cinzia Marulli - Percorsi - La Vita Felice, 2016
Ogni poeta, per conoscere il mondo, diventa filosofo dirigendosi verso lo sconfinamento dell’esistenza con sguardo e sensi vigili. Ogni poeta si incanta ed eredita ricordi e interrogativi del passato rendendoli vivi, sempre originali, grazie alla ricostruzione di ipotesi, confronti e intrecci etico/emotivi. Cinzia Marulli, nel suo recente lavoro poetico Percorsi, edito La Vita Felice, 2016, infatti, si serve delle esperienze tangibili e invisibili per collocare parole sagge e di senso in componimenti poetici che interpretano aspetti esistenziali, distanti e prossimi, tra la memoria e il panorama socio/emotivo dell’uomo contemporaneo. Abitare luoghi emotivi serve ad accompagnare il proprio percorso psicologico e intellettualistico verso l’accoglimento della vita, intera, scomposta e sezionata, sollevando gli aspetti più significativi e, a volte, impercettibili. Ecco perché l’autrice indaga tra le discrepanze e le contraddizioni umane sottolineandone la coscienza e la dimensione sensibile/razionale dell’io. Il desiderio è quello di fondersi con la natura, ascoltarne la voce, lasciarsi sedurre dalla consapevolezza che tutto nasce e muore nella terra, anche i ricordi o la malinconia, la nostalgia. Non troviamo dolore esistenziale, ma inventari, propositi che hanno validità affettive e fremiti propiziatori dell’alienazione del tempo futuro. Le tre sezioni del volume, Il senso bianco delle nuvole, Il paradosso del cerchio, Il riflesso della luce, delineano viaggi fisici e spirituali, transiti che compensano il processo di umanizzazione del soggetto/oggetto inesplorato e rinnovato. Riflettere sugli aspetti molteplici ed evocativi del male, del superfluo, del dolore, permette di sviluppare itinerari a cui attingere per trovare risposte e ristoro, riconoscimento e rinascita. Le parole, allora, si trasformano in monumenti progettati per realizzare coraggiose interpretazioni del cosmo e setting da cui partire e/o ritornare comprendendo, così, la vita nella sua interezza, nel suo impianto complicato, conflittuale e, contemporaneamente, semplice, delicato. Marulli ricrea con slancio, i tasselli della celebrazione dei valori, quei lineamenti di un mosaico vertiginoso e leggero in cui le figure centrali sono naturalistiche (fiore, vento, sole, terra). È qui che si completa la pianificazione razionale e spirituale dell’autrice romana, riscrivere i significati dei segni umani, culturali.  (rita pacilio)

dalla sezione IL SENSO BIANCO DELLE NUVOLE 

Tu mi guardi come fossi nebbia
eppure sento una voce
una voce chiara
e la tua risposta
che fulmina il pensiero.

Dimmi.
Copri questa domanda disperata.
«Dov’è il senso del sentiero?»
Lo chiedo a te che stai lì
con le mani nella terra
e i piedi in aria come radici celesti.

«Il senso del sentiero» mi dici,
«non è nel percorso
e neanche nell’arrivo.»
Poi la certezza:
«È nel ritorno.»


dalla sezione IL PARADOSSO DEL CERCHIO

È bello il cerchio
perché non finisce mai
perché ogni punto sulla circonferenza
è equidistante dal centro
perché è tondo come il ventre
pregno di una madre.

*

Tra i campi
assolati di fatica
il miracolo

dal più piccolo dei semi
sacro

nasce la pianta del bene
a nutrire questo mondo
affamato.



dalla sezione IL RIFLESSO DELLA LUCE

Se un giorno leggerete le mie poesie
un giorno quando sarò terra per i ceci
non pensate a me come a un corpo morto.

Pensatemi allegra in questa morte che non è nero.


*

Voglio scrivere della mia morte ora
ora che sono in vita
perché non la conosco
e posso dire tutto quello che mi pare

così nessuno mi potrà dare della bugiarda.

Cinzia Marulli è nata a Roma il 6 marzo 1965 dove tuttora risiede.  Ha studiato all’università «La Sapienza» di Roma sino-indologia e sta traducendo alcuni tra i principali poeti cinesi contemporanei e in particolare i poeti brumosi (Bei Dao, Mang Ke e altri).  È curatrice della collezione di quaderni di poesia Le gemme (Ed. Progetto Cultura) e promotrice culturale di rassegne di poesia. Ha partecipato a vari festival internazionali di poesia all’estero e le sue poesie sono state tradotte in cinese, greco, inglese e spagnolo e pubblicate in Cina, Bolivia, Colombia, Ecuador, Messico e Spagna. In collaborazione con il Gatestudio Records, ha realizzato progetti di videoarte. Pubblicazioni:  Agave (LietoColle, 2011); Las Mantas de Dios - Le coperte di Dio (Ed. Progetto Cultura, 2013).

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