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giovedì 4 agosto 2011

La poesia ha radice nell'anima: Michela Zanarella su Agave di Cinzia Marulli (LietoColle 2011)

La poesia ha radice nell’anima. “Crescesti come pianta/rampicante/avvinghiandoti alla vita. Nel fiore esprimesti/il tuo sentire.” Questi sono solo alcuni versi estratti dalla raccolta di Cinzia Marulli “Agave”, ed. Lieto Colle, che dimostrano la sensibilità poetica dell’autrice.
L'Agave è una pianta meravigliosa e imponente che ha la particolarità di fiorire una sola volta in tutta la sua vita per poi morire. Nell'ottocento l'Agave rappresentava il sentimento della sicurezza e della stabilità, probabilmente legato al fatto che questa pianta, data la sua maestosità, non fa immaginare la morte o la distruzione.
La figura di Cinzia Marulli è strettamente legata all’immagine dell’Agave, a quell’unicità nel fiorire ed essere Vita: “Figlio/io sono Agave/nel suo fiore/svetta/il mio amore.” Lo stesso Eugenio Montale nella poesia “L’Agave sullo scoglio” paragona il suo esistere (passaggio sulla terra) a questa pianta grassa, tipica dei terreni rocciosi e aridi. Il poeta cerca quindi di superare le situazioni avverse dell’esperienza umana, come il fiore della pianta che fatica a fiorire, ma vorrebbe esplodere. Cinzia Marulli formula una originale testimonianza di quotidiane emozioni, ci rivela la sua storia di donna, figlia e madre, manifestando tutto l’amore che pulsa nel suo intimo e femminile sentire. “Io anche fui figlia/di catene avvinta/e/di te/ora/figlio/sono madre”. Anche la scrittrice Nella Cusumano Lombardo nella sua opera “L’Agave fiorita” riflette sul legame di questa pianta con il suo cammino esistenziale, ripercorrendo istanti ed affetti familiari che hanno segnato il suo modo di essere e la sua vita.
L’opera di Cinzia Marulli si trasforma in necessità di andare oltre la parola, si fa urgenza di sensazioni e sentimenti per deviare ed allontanare il dolore. I versi “esplodono” come quel fiore che richiama insistente la bellezza del nascere ed il repentino dissolversi nel nulla. Si alternano luci ed ombre, impennate di vita e di sofferenza , che assegnano alla scrittura una funzione di sfogo e confessione. La poetessa affronta le complicazioni di una vita fatta di “labirinti di paura” e “strascicati versi” affidando la sua fragile voce ad una linfa espressiva che è amore e speranza universale. “Agave” è da considerarsi un volume “ di verità e di luce” che, per l’intimità dei testi e per l’intensità del linguaggio, contiene interessanti contributi di sincera ed umana ispirazione.
Nella poesia di Cinzia Marulli “Il cuore si spalanca/ed abbraccia la vita”.

Michela Zanarella per www.apostrofando.it

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