Maurizio Soldini -foto di Dino Ignani |
Maurizio Soldini usa la parola poetica per lanciare un
messaggio forte e chiaro, un grido d’aiuto e di speranza insieme.“La porta del
mondo”, edita da Giuliano Ladolfi Editore, è infatti un poemetto di grande
meditazione socio-esistenziale.
Il tema centrale, il così detto protagonista è “il centro
commerciale” inteso come limite estremo
dell'evoluzione (o involuzione?) socio-economica della nostra collettività:
“adesso è tutto concentrato/in uno scatolone/dove il tempo è scandito/da quel
televisore/che annuncia le occasioni di giornata/...; il centro commerciale
assurge a simbolo della perdizione dei valori umani: ... / e spinge l’avventore
alla rinfusa/ad acquistare questa segatura/che fa da bagnasciuga al desiderio./
Tre sono gli eroi simbolici che emergono dai versi del
poema: Marcovaldo, Astolfo e Ulisse che
rappresentano noi stessi nelle varie fasi storico-evolutive verso la cultura
globalizzata e consumistica dei centri commerciali.
Il Marcovaldo di Calvino, che segnava il passaggio dalla
società rurale a quella cittadina, ora viene preso a simbolo del passaggio a
una società dominata, dunque, dai centri commerciali: “Oggi passerebbe delle
ore indimenticabili al Centro Commerciale” scrive Soldini e Marcovaldo diviene
infatti l’immagine dell’uomo ingenuo che si lascia trasportare dal desiderio
verso l’effimero perdendo di vista l’orientamento non solo geografico ma
soprattutto del proprio sé; Un Marcovaldo di-sperso e disorientato all’interno
dei labirintici centri commerciali allo stesso modo di come eravamo noi quando
questi mostri architettonici nacquero 20 anni fa.
Ecco dunque che tutti noi diveniamo “Astolfo , esseri che invece non hanno smarrito
l’orientamento, ma che, anzi, cercano
nei centri commerciali quell’elisir che possa illuderci di riempire le nostre pochezze: ... Astolfi in
cerca di elisir/ assennati tra cianfrusaglie/ scatole cartoni buste di
plastica/per la spesa carrelli colorati/...
Ma è a Ulisse che viene dato il compito di resistere al desiderio, alle
tentazioni; il compito di riuscire a tornare e a ritrovare sé stessi: Decidi
allora / di andar controcorrente / di uscir da questo mare di incertezze./Vai
via da MediaWorld/da quel mondo mediatico/in cui qualcuno/(forse tu stesso) ti
aveva gettato./
Il fatto è che Maurizio Soldini non scrive questo poemetto
solo per rappresentare la perdizione della condizione umana, ma lo scrive
soprattutto per esortarci ad uscire da tale condizione, per ritrovare, come ci
dice nel proemio, il giusto percorso: Canto l’eroe che nonostante tutto/naviga
in questo mare di vergogna/Canto chi cerca la sopravvivenza/il tormento del
post-moderno/la sopravvenienza dalla nebbia/ e l’uscita dal foro del
non-senso./
Si giunge infatti all’epilogo, un epilogo di speranza, di
fiducia nelle risorse intime dell’uomo che trova nell’arte, nella musica, nella
poesia la sua ancora di salvezza, il mezzo ed il fine, la zattera magica che
consente ad Ulisse di ritornare ad Itaca: Così rinasci e torni ad esser uomo (o
donna)/... /... e con la poesia/e la musica tenti di essere più umano/di certo
stra-vagato di certo attorcigliato/di certo assonnato e quindi corri corri/ tu
corri a perdifiato per ri-tornare a
itaca/ nella tua isola pensando già al domani... /
Il linguaggio poetico usato da Soldini è totalmente coerente
con la tematica affrontanta; è un linguaggio che ricerca il potere della
comunicazione perché questo poemetto, che manifesta anche rilevanti note di
ironia, è in realtà una preghiera,
un’invocazione, una supplica, un monito per svegliare l’uomo dal torpore nel
quale è caduto e ci pone tutti davanti ad una scelta difficile, ma inevitabile.
Cinzia Marulli
Da "La porta sul mondo"
Parte Prima
V
Nelle città deserte
Nelle periferie di lunari
Astolfi in cerca di elisir
Assennati tra cianfrusaglie
Scatole cartoni buste di plastica
Per la spesa carrelli colorati
Di réclame passata di mano in mano
Di radio in radio
Si ergono bastioni caseggiati
Come miraggi di desolazione
Di deserteficate povertà.
.....
IX
Ogni giorno comincia l'odissea
Che ci porta ad epiche battaglie
A viaggi dove qualche maga Circe
È bell'e pronta ad accalappiartiE tu dentro un prosciutto o macinato
Ti trovi bel salame o polifemo
Oppure accolto da una novella dea
Attento a non subire
Il canto ammaliatore
Delle sirene in ondeggianti flutti.
E appena arrivi
Tu senti già il dolore del ritorno.
Parte Seconda
XI
Poi ti ritrovi nella gettatezza
Dell'universo
Mediatico e ricerchi
I cristalli liquidi perfetti
Che aprano finestre sulle scale.
Comprendi che la cecità mentale
Si avvale anche di protesi efficaci.
Parte Quarta
XVIII
Ma esco ancora e intanto il tempo
Sfila veloce, le ore si accavallano
Alle ore e chiedo a te: non sia il caso
Di uscire dal centro commerciale
E ritornare.
La nostalgia,
Dolore del ritorno,
Mi prende e sale dalle gambe. A te dai piedi.
Vorrei tornare a casa e mettermi in mutande.
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Maurizio Soldini è nato nel 1959 a Roma, dove vive e lavora.
Medico, filosofo e poeta, insegna Bioetica e svolge l'attività
di clinico medico presso la “Sapienza” Università di Roma.
Ha all'attivo numerosi interventi, articoli e saggi anche su
riviste internazionali.
Collabora con Riviste e quotidiani, in particolare ha
collaborato come editorialista con il quotidiano Il Messaggero e ha collaborato
e tutt'ora collabora con le pagine culturali oltre che come editorialista con
il quotidiano Avvenire.
Collabora con diversi blog e pagine letterarie come Alla volta
di Leucade.
Collabora piuttosto assiduamente, ormai da qualche anno, con
LaRecherche.it, Rivista Letteraria on-line tra le più affermate e riconosciute.
Ha pubblicato diverse monografie tra cui: La bioetica e
l’anziano (ISB, 1999), Argomenti di Bioetica (Armando, 1999 e 20022), Bioetica
della vita nascente (CIC, 2001), Filosofia e medicina. Per una filosofia
pratica della medicina (Armando, 2006), Wittgenstein e il libro blu (Mattioli
1885, 2009), Il linguaggio letterario della bioetica (Libreria Editrice
Vaticana, 2012), Hume e la bioetica (Mimesis Edizioni, 2012) e Misericordia e
Medicina (Mattioli 1885, 2016).
Ha pubblicato le seguenti raccolte di versi: Frammenti di un
corpo e di un'anima (Aracne, 2006), In controluce (LietoColle, 2009), Uomo.
Poemetto di bioetica (LietoColle, 2010), La porta sul mondo (Giuliano Ladolfi
Editore, 2011) e Solo per lei. Effemeridi baciate dal sole (LietoColle, 2013).
È presente, inoltre, in diverse antologie poetiche. Numerosi
anche suoi interventi di critica letteraria. Ha fatto e fa parte di giurie in
concorsi letterari.
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